Ecco l’ultimo (probabile) danno del Governo Monti: l’art. 138 C. Ass. taglia-risarcimenti.

Sul sito dell’Organismo Unitario dell’Avvocatura, è stato pubblicato questo comunicato stampa (http://www.oua.it/NotizieOUA/scheda_notizia.asp?ID=8461) che, per le pericolosità che denuncia, deve essere assolutamente divulgato:

COMUNICATO STAMPA
RISARCIMENTO DANNI, OUA: IL GOVERNO VUOLE ABBATTERE I DIRITTI DELLE VITTIME DI INCIDENTI E DELLA MALASANITÀ A FAVORE DEGLI INTERESSI DELLE ASSICURAZIONI
L’ORGANISMO UNITARIO DELL’AVVOCATURA FA UN APPELLO AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA: NON CONSENTA QUESTO ARBITRIO

Il presidente dell’Organismo Unitario dell’Avvocatura, Nicola Marino, rivolge un appello al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, e invita la massima carica dello Stato a respingere il decreto proposto dal Governo Monti (in approvazione nel prossimo Cdm), che abbatte del 50% i risarcimenti per i danni alle persone, «vittime della strada e della Malasanità» (vedi documento integrale di seguito che approfondisce la vicenda).
«L’Oua – sottolinea Nicola Marino – ripone nel Capo dello Stato la massima fiducia. Gli avvocati, infatti, sono certi che, si opporrà con energia all’iniquo e scellerato decreto predisposto, invero illegittimamente, dal Governo Monti».
«Ci riferiamo – aggiunge Marino – alla tabella che taglia i risarcimenti dei danni alla persona e che riduce del 50 % e anche più quelli spettanti ai macrolesi».
Una previsione, quella del decreto in via di approvazione, definita dall’Oua, «vergognosa», perché, «umilia la dignità» delle vittime e, «di tutti gli italiani che dovessero subire un grave danno alla propria salute».
«Non chiuda Signor Presidente il suo settennato avallando un simile provvedimento – conclude il presidente Oua – volto solo a favorire gli interessi economici della assicurazioni, calpestando i diritti garantiti dalla Costituzione che Ella ha sempre strenuamente difeso. Non firmi il decreto Signor Presidente».
Roma, 3 aprile 2013


IL DOCUMENTO OUA (a cura della Commissione Responsabilita’ Civile e a firma del presidente Oua, Nicola Marino)
L’OUA ha preso visione della bozza del testo del DPR di attuazione dell’art. 138 Cod. Ass. destinato ad essere approvato nel prossimo Consiglio dei Ministri.
Si tratta di una norma che disciplina il risarcimento del danno alla persona di non lieve entità in tema di circolazione stradale applicabile anche alle vittime della malasanità.
Con l’emanando DPR il Governo procede ad un taglio netto quasi della metà dei risarcimenti del danno alla persona. Un giovane di 35 anni con una invalidità del 50% oggi viene risarcito con un minimo di € 384.00 fino ad un massimo di € 480.000 (compresa la personalizzazione), da domani sarà liquidato con 220.000 euro. Una persona di 70 anni che subisce un danno biologico del 70% è oggi risarcita con un importo che va da un minimo di € 517.000 fino a un massimo di € 646.000. Con le nuove tabelle prevedono un importo di € 303.000.
Un regalo alle imprese assicurative e ai poteri forti.
I “tecnici” così facendo sceglierebbero di schierarsi contro i danneggiati e a favore delle imprese di assicurazione promulgando un provvedimento illegittimo nella forma e nella sostanza dal momento che il Governo è comunque decaduto dalla delega conferitagli in materia del Parlamento fin dal 1 gennaio 2009.
Un “criterio unico” lo ha già introdotto la Cassazione. Così si abbattono solo i risarcimenti.
Nel merito il “decreto” è comunque privo della propria principale ragion d’essere così come formulata nella relazione illustrativa al DPR.
Infatti l’intervento regolamentare sarebbe giustificato dalla necessità di individuare un criterio unico nazionale per la monetizzazione dei danni alla persona (ma solo da circolazione stradale, e in ultimo, per la colpa medica!).
Un criterio uniforme è già di fatto esistente a far data dalla sentenza della Cassazione 12408 del 2011 che ha oramai consolidato il principio che il livello della equità nel risarcimento del danno alla persona è costituito dai valori patrimoniali contenuti nelle Tabelle milanesi, già in uso nella gran maggioranza delle corti di merito e ora per la Cassazione divenute vincolanti.
Poiché i valori portati dalle emanande tabelle sono di gran lunga inferiori a quelli ora vigenti l’unica ragione che giustifica un simile intervento regolamentare è quella di abbattere i valori attualmente in vigore.

Il precedente: la legge Amabile e il rinvio di Cossiga alle Camere.
E’ doveroso rammentare, nella parte che qui rileva, il contenuto del messaggio ex art.74 Cost. con il quale il Presidente della Repubblica il 28 febbraio 1992 rinviò alle Camere la legge che gli era stata sottoposta per la firma: “La legge, al comma 3 dell’art. 19, stabilisce che i criteri per il risarcimento dei danni siano determinati con decreto del Ministro dell’industria, sentito l’ISVAP e le competenti Commissioni parlamentari. Innanzi tutto non può non sorprendere che il parlamento abdichi alla formulazione positiva di criteri di liquidazione dei danni, riservandosi unicamente un limitato spazio consultivo, nei confronti di un Ministro di settore. Il risarcimento del danno rappresenta il risvolto patrimoniale di diritti fondamentali, quali il diritto alla vita e il diritto alla salute. E’ proprio nella tutela efficace di diritti di tal fatta che continuano a trovare il loro maggior significato di garanzia di cittadini istituti costituzionali quali la riserva di legge o principi generali, certo costituzionalizzati, quali quello di legalità sostanziale, basilari dello Stato di diritto. Non sembra, dunque, che la legge del Parlamento, soprattutto in materia di tale rilievo costituzionale, possa prescindere dall’offrire agli organi di governo quantomeno i principi della loro attività di settore, normativa o amministrativa, perché questa sia legale e possa essere apprezzata dagli organi giurisdizionali in sede di contenzioso amministrativo o ordinario.”
Scelta grave di un Governo privo di delega e di legittimità politica: disattese le indicazioni del Parlamento.
Il Governo, promulgando il DPR, si assume la responsabilità di disattendere la volontà del Parlamento che il 26 ottobre 2011, con la mozione Pisicchio (approvata con 428 voti a favore e 6 contrari) aveva dato la indicazione chiara di utilizzare quale parametro di riferimento nazionale per il risarcimento del danno alla persona la tabella del Tribunale di Milano. Quella governativa è una scelta grave, e per certi versi provocatoria, atteso che arriva contemporaneamente all’aggiornamento dei valori delle Tabelle milanesi.
Appello al Presidente della Repubblica.
L’Avvocatura, nella funzione istituzionale di tutela dell’affidamento della collettività, e in considerazione della primaria rilevanza giuridica e sociale dei diritti alla cui tutela essa è preposta si rivolge al Presidente Giorgio Napolitano perché non firmi, se approvato, un decreto illegittimo nella forma e ingiusto nella sostanza che viola i principi fondamentali della nostra Costituzione.
Il Presidente dell’Organismo Unitario dell’Avvocatura
Avv. Nicola Marino

Il settore delle Assicurazioni in Italia, dunque, continua a essere in agitazione
Non è solo una voce a lanciare l’allarme: pare che il Governo Monti varerà nei prossimi giorni il decreto di attuazione della tabella unica nazionale di cui all’articolo 138 del Codice delle assicurazioni private, con grave riduzione dei risarcimenti per i danni più gravi.
Si tratterebbe, se confermata, di una incredibile iniziativa che sconvolge le aspettative risarcitorie di migliaia di danneggiati in attesa di una giusta liquidazione (sia per gli incidenti stradali che per i danni subiti in casi di malasanità).

Tutto parte nell’agosto 2011, quando il Governo approva lo schema di regolamento in esecuzione all’articolo 138 del Codice delle Assicurazioni Private, che prevede la liquidazione dei risarcimenti sulla base di una tariffa/tabella unica nazionale (macropermanenti da 10 a 100 punti di invalidità). Tale tabella avrebbe lo scopo di rendere i risarcimenti più omogenei in tutto in tutto il Paese ma, in realtà, secondo il comunicato dell’OUA, dovrebbe essere ‘la scusa’ per ridurre drasticamente, ed anche in modo retroattivo, la liquidazione dei macrodanni.

IL GOVERNO HA IL POTERE DI FARLO?
L’esecutivo, in questi giorni, dovrebbe circoscrivere la propria azione agli affari di ordinaria amministrazione, anche e soprattutto perché la delega del Codice delle Assicurazioni (art. 335 comma II) è oramai scaduta.
Alla violazione dell’art. 76 Cost. si aggiunge, inoltre, la palese lesione dell’art. 3 della Costituzione.

Insomma… complimenti, ancora, ai Professori.

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Ha conseguito la laurea in Giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Messina nel 2001. Ha svolto la pratica forense presso lo Studio Legale Provenzano in Cosenza, conseguendo l’abilitazione nel 2003. E’ iscritto all’albo dei Conciliatori presso la Camera di Commercio di Cosenza ed è attualmente Conciliatore presso lo stesso Ente. E’, altresì, iscritto nell’albo degli Arbitri presso la Camera Arbitrale ‘C. Mortati’ della CCIAA di Cosenza. Il suo nominativo è presente sia nell’albo dei difensori di ufficio che in quello del gratuito patrocinio per i non abbienti (nella sezione diritto civile). Si occupa prevalentemente di processo telematico, diritto civile, fallimentare, separazioni e divorzi, appalti, infortunistica in generale, recupero crediti ed esecuzioni, diritto tributario, consulenza specialistica ad imprese.

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