A parere dell’Oua (ma anche della maggiorparte degli Avvocati italiani), la mediazione obbligatoria si è rivelata un’esperienza fallimentare.
Secondo l’Organismo unitario dell’avvocatura, infatti, si tratta di un «sistema incostituzionale di privatizzazione dei diritti dei cittadini» che, sicuramente, sarà riformato dalla Consulta e dalla Corte di giustizia europea, che dovranno, entro l’anno, pronunciarsi sull’istituto.
«Dopo 12 mesi dalla sua entrata in vigore», continua il Presidente De Tilla, «non sono più di tremila – le conciliazioni effettivamente realizzate nel Paese con la procedura di obbligatorietà, con notevoli costi e pregiudizi al diritto di accesso alla giustizia sancito dall’art. 24 della Costituzione e dagli artt. 6 e 13 della Convenzione Europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali».
Ed è di pochi giorni la notizia che la mediazione supererà ‘indenne’, da giudizi di legittimità costituzionale, l’estate 2012.
E’ prevista, infatti, per il 23 ottobre prossimo l’udienza sul tentativo di conciliazione obbligatoria prevista dal decreto legislativo 28/2010.
Si aprirà solo dopo l’estate la discussione su una delle questioni di legittimità costituzionali più rilevanti che hanno investito la discussa materia della mediazione civile.
Relatore sarà il giudice Alessandro Criscuolo.
A sollevare la questione è stato il Tar Lazio con l’ordinanza della sezione I del 12 aprile 2012.
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